Mie care Concittadine, miei cari Concittadini, sono emozionata nel consegnarvi i miei pensieri perché sento di interpretare quelli di ognuno di voi. Mai come quest’anno abbiamo bisogno della nostra festa, la festa di San Giuseppe.
Abbiamo bisogno del NOSTRO SANTO perché ci aiuti a volare di nuovo, con la speranza e con la voglia di rimetterci in cammino.
Siamo, infatti, reduci da uno dei periodi più bui degli ultimi decenni – quello della pandemia – che ci ha fiaccati nel corpo e nello spirito, dandoci la misura di quanto le nostre effimere certezze umane siano labili, evanescenti, appese a un filo.
E, come se non bastasse, adesso la guerra ci fa rivivere ricordi antichi e ben presenti – anche se non li abbiamo sperimentati direttamente – di momenti terribili che purtroppo oggi stanno affliggendo un altro popolo.
Le difficoltà, che la nostra Città, l’Italia e il mondo hanno vissuto, chiedono di essere superate con nuova linfa, con slancio e con speranza. Chiedono a tutti di ritornare ad essere “Comunità”.
Abbiamo tutti bisogno di riappropriarci di una socialità smarrita e possiamo ricominciare a farlo solo ritrovandoci.
La festa è anche questo: è riassaporare finalmente l’essenza della comunità, la bellezza di poter – senza più limitazioni (anche se la prudenza è sempre d’obbligo) – stare insieme per parlare e dialogare, riprendendo discorsi interrotti.
Tutto della festa è è rinascita, è ripartenza, è bisogno di volare. Volare, appunto: cosa in cui eccelleva il nostro amato Santo. Sappiamo bene cosa rappresenti per noi copertinesi il 18 settembre. Il tempo che precede quella data è solo attesa.
Un’attesa che si ripete ogni anno, immutabile; è Epifania, è preparazione all’abbraccio con il FIGLIO AMATO che “ritorna” senza essere mai partito dal cuore. È vigilia. A Copertino San Giuseppe attraverserà nuovamente in processione le strade del suo paese e sarà un ritorno a casa, che sa di speranza.
Tra gli sguardi commossi il Nostro Santo ritornerà, e il tempo sembrerà essersi fermato. La devozione popolare è anche questo, è emozione, è un sentimento difficile da tradurre, è speranza per i nostri anziani e per i giovani, è gioia per i bambini.
È casa e le luci colorate sono ricami con cui addobbare l’attesa. Così l’augurio alla nostra città è quello di vivere la festa nel suo significato più profondo, sentendosi parte di essa: l’augurio è ripartenza.
Il mio pensiero va poi sempre a chi è lontano e non può tornare a Copertino, ma con il cuore non è mai partito, vivendo la nostalgia che può dare la lontananza dalla propria terra, quando il suo ricordo e finanche l’aria che si respira nel nostro settembre d’estate piena si fanno struggenti.
L’augurio, quindi, è rivolto a tutti i copertinesi, nessuno escluso, affinché possano ritornare a volare.
Sandrina Schito Sindaco di Copertino