Messaggi per Festività

Messaggio Don Antonio Raho-Anno sociale 2022

Carissimi fratelli e sorelle, dopo circa due anni di pandemia, in questo 2022, desideriamo rivestirci dell’abito nuovo del ritornare a festeggiare, religiosamente e civilmente, il nostro santo concittadino Giuseppe Desa, anche se col cuore non si è mai smesso di sperare nella gioia del Signore. Vestiamo a festa il nostro cuore di figli e figlie di Dio nel continuare a camminare insieme, presi per mano dal nostro “santo dei voli”, compiendo anche noi, sul suo esempio, il salto di qualità balzando, cioè, dall’esperienza del peccato e della morte alla bellezza della Grazia e della Vita. Mentre i nostri sguardi, già feriti dal covid-19, ed ora oppressi anche da venti avversi di guerra, si ritrovano ritrosi nello slancio di oltrepassare i nostri limitati orizzonti umani per entrare in quelli divini del regno dei Cieli, desideriamo più che mai, incoraggiati da san Giuseppe nostro, accogliere “nella dimora del nostro cuore” la Vergine Santa, Madonna della Grottella, per immergerci, come ha fatto lui, nel Suo Sguardo “pieno di Spirito” e “volare” gustando assieme a Lei la presenza di Dio in Gesù Cristo, Principe della Pace, nella nostra storia. È con l’abito nuovo del far festa insieme per le strade della nostra Copertino che esprimiamo tutto ciò accogliendo, attraverso l’esteriorità di riti e tradizioni propri della nostra “pietà popolare” , la grande ed unica sfida del “spiccare il volo”che Gesù Cristo stesso ci affida, divenendo, come san Giuseppe, “sale della terra e luce del mondo”(Mt 5, 13-14). Consapevoli che la vera devozione ai santi e alla Vergine Maria, Madre di Dio e nostra, è quella di “imitarli”nel cammino di fede, lasciamoci prendere per mano dal nostro san Giuseppe e, nel festeggiarlo dignitosamente, diamo insieme un messaggio di speranza non solo nel territorio della nostra diocesi di Nardò-Gallipoli, ma anche nel mondo riguardo la “fedeltà di Dio”che trionfa già col bene sul male, con l’amore sull’odio, con la Pace senz’armi sulla guerra, ed con la Luce del Suo Giorno senza fine su ogni tenebra dei nostri giorni. Buona Festa, in onore di san Giuseppe nostro, a Tutti!

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Messaggio sua eccellenza-Anno sociale 2022

Nardò, 20 maggio 2022 Carissimi fratelli e sorelle, con gioia ci disponiamo a festeggiare quest’anno il nostro concittadino S. Giuseppe. Il mio augurio è che questi giorni siano ricchi di spiritualità e di solidarietà, spazzino via le nubi della paura, dell’ansia e di ogni timore e colmino i cuori con la bellezza dell’amicizia e della fraternità. È importante in questi tempi difficili custodire e coltivare le cose buone presenti nelle nostre tradizioni religiose e nel patrimonio spirituale e culturale, ma vogliamo anche migliorare le reciproche relazioni per il bene nostro e di tutta la Città di Copertino. Noi cristiani siamo chiamati a coltivare uno spirito di speranza verso il futuro che si presenta con le sue sfide sociali, economiche, politiche, culturali, e stemperare l’inquietudine così diffusa tra noi a causa di scelte di vita sbagliate o soprattutto a causa del nostro allontanamento da Dio. La nostra speranza nasce dalla fede e dalla convinzione che Dio ci ha creati e ci sostiene, non ci abbandona se viviamo le indicazioni del Vangelo, se come S. Giuseppe coltiviamo la nostra fede e amicizia col Signore, se con la nostra operosità miglioriamo le nostre abitudini. Le esperienze di sofferenza e il senso di responsabilità ci porteranno a mettere al primo posto la solidarietà, l’attenzione e la compassione verso i nostri fratelli che vivono in uno stato di bisogno. Questi segni di solidarietà testimoniano il bisogno che abbiamo gli uni degli altri per il benessere di tutti e della stessa casa comune. Come ha notato Papa Francesco, «la solidarietà oggi è la strada da percorrere verso un mondo post-pandemia, verso la guarigione dalle nostre malattie interpersonali e sociali» è «una strada per uscire migliorati dalla crisi» (cfr. Udienza Generale, 2 settembre 2020). L’augurio è che S. Giuseppe aiuti tutti noi a scoprire e diffondere la speranza con gesti di cura, affetto, gentilezza e compassione, che sono più contagiosi dello stesso coronavirus. Auguro a tutti una festa degna di una città che vanta un concittadino Santo.

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Messaggio Sindaco Prof.ssa Sandrina Schito-Anno sociale 2022

Mie care Concittadine, miei cari Concittadini, sono emozionata nel consegnarvi i miei pensieri perché sento di interpretare quelli di ognuno di voi. Mai come quest’anno abbiamo bisogno della nostra festa, la festa di San Giuseppe. Abbiamo bisogno del NOSTRO SANTO perché ci aiuti a volare di nuovo, con la speranza e con la voglia di rimetterci in cammino. Siamo, infatti, reduci da uno dei periodi più bui degli ultimi decenni – quello della pandemia – che ci ha fiaccati nel corpo e nello spirito, dandoci la misura di quanto le nostre effimere certezze umane siano labili, evanescenti, appese a un filo. E, come se non bastasse, adesso la guerra ci fa rivivere ricordi antichi e ben presenti – anche se non li abbiamo sperimentati direttamente – di momenti terribili che purtroppo oggi stanno affliggendo un altro popolo. Le difficoltà, che la nostra Città, l’Italia e il mondo hanno vissuto, chiedono di essere superate con nuova linfa, con slancio e con speranza. Chiedono a tutti di ritornare ad essere “Comunità”. Abbiamo tutti bisogno di riappropriarci di una socialità smarrita e possiamo ricominciare a farlo solo ritrovandoci. La festa è anche questo: è riassaporare finalmente l’essenza della comunità, la bellezza di poter – senza più limitazioni (anche se la prudenza è sempre d’obbligo) – stare insieme per parlare e dialogare, riprendendo discorsi interrotti. Tutto della festa è è rinascita, è ripartenza, è bisogno di volare. Volare, appunto: cosa in cui eccelleva il nostro amato Santo. Sappiamo bene cosa rappresenti per noi copertinesi il 18 settembre. Il tempo che precede quella data è solo attesa. Un’attesa che si ripete ogni anno, immutabile; è Epifania, è preparazione all’abbraccio con il FIGLIO AMATO che “ritorna” senza essere mai partito dal cuore. È vigilia. A Copertino San Giuseppe attraverserà nuovamente in processione le strade del suo paese e sarà un ritorno a casa, che sa di speranza. Tra gli sguardi commossi il Nostro Santo ritornerà, e il tempo sembrerà essersi fermato. La devozione popolare è anche questo, è emozione, è un sentimento difficile da tradurre, è speranza per i nostri anziani e per i giovani, è gioia per i bambini. È casa e le luci colorate sono ricami con cui addobbare l’attesa. Così l’augurio alla nostra città è quello di vivere la festa nel suo significato più profondo, sentendosi parte di essa: l’augurio è ripartenza. Il mio pensiero va poi sempre a chi è lontano e non può tornare a Copertino, ma con il cuore non è mai partito, vivendo la nostalgia che può dare la lontananza dalla propria terra, quando il suo ricordo e finanche l’aria che si respira nel nostro settembre d’estate piena si fanno struggenti. L’augurio, quindi, è rivolto a tutti i copertinesi, nessuno escluso, affinché possano ritornare a volare. Sandrina Schito Sindaco di Copertino

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Messaggio presidente Giuseppe Renis-Anno sociale 2022

Ho sempre vissuto il mio impegno per Copertino tra la gente. Del mio paese conosco gli umori, le mode, il carattere, le speranze, le preoccupazioni, i vizi e le virtù, di ieri e di oggi. Avendo assunto l’impegno, come Comitato Festa, a realizzare anche quest’anno le celebrazioni per il nostro Santo, ci siamo subito dati da fare per reperire le risorse secondo il metodo tradizionale della questua. Dopo questi due anni sciagurati, funestati dalla terribile pandemia, ci siamo accorti però che molte cose sono cambiate. Soprattutto tra i più giovani. Mentre per una generazione più avanti negli anni, la Festa resta un grande evento cui è etico e sentito l’impegno a contribuire, per i più giovani tutto ha smarrito il suo senso. Abbiamo riscontrato molta indifferenza al nostro impegno e sacrificio di volontari. Questo ci ha sorpresi e mortificati non poco. Riflettendo ho pensato che l’antico senso di questo evento, il desiderio di contribuire in nome della collettività, il rispetto e l’affetto per le tradizioni, si stiano gradualmente smarrendo. Ciò apre a preoccupazioni per il futuro. Da un lato duole vedere questa mutazione sostanziale da parte della collettività. Dall’altro ciò finirà inevitabilmente col mettere in pericolo la sopravvivenza stessa di una storia tanto antica quanto importante per la nostra comunità cittadina. Noi del comitato guardandoci intorno vediamo solo la nostra generazione, e chi ci ha preceduti, a sostenere la fatica economica ed organizzativa di questo evento. Questo preoccupante avanzare dell’indifferenza ci inquieta e ci amareggia. Ci auguriamo vivamente che sempre più giovani riscoprano non solo il senso di questa tradizione, ma soprattutto il senso di appartenenza ad una comunità. Senso che ci pare quasi del tutto scomparso. E questo è un problema più ampio e socialmente rilevante. Non si può essere spettatori inerti alla fine di una lunga storia. L’unica strada che possiamo indicare in base alla nostra conoscenza del territorio e delle persone, è uno straordinario impegno collettivo. Ciascuno dal proprio canto faccia la propria parte. Come avvenuto sinora, la sinergia con le istituzioni deve restare forte. Ma non solo con uno sguardo al presente ed agli impegni imminenti. Occorre uno sguardo altruistico e attento al futuro. Noi del Comitato abbiamo fatto e continueremo a fare la nostra parte. Ma gli eventi, le tradizioni, hanno un ciclo vitale più lungo. Spetta a chi vive il presente pianificare il futuro con impegno e responsabilità. Una stretta collaborazione tra la Diocesi di Nardò-Gallipoli, i Frati, L’Amministrazione Comunale ed il Comitato Festa è già un’esperienza consolidata. E’ in questa direzione che occorre continuare, mirando ad una costante e serena cooperazione territoriale. Con un occhio al passato sicuramente. Ma l’altro al futuro. ASSOCIAZIONE “ SAN GIUSEPPE DESA – ILSANTO DEI VOLI” COMITATO FESTA ANNO 2022 IL PRESIDENTE GIUSEPPE RENIS

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Messaggio Fra Matteo Ornelli-Anno sociale 2022

Carissimi Copertinesi e devoti tutti di San Giuseppe, il Signore vi dia pace! Viviamo tempi difficili dovuti alla pandemia e alla guerra, con le ripercussioni a livello sociale ed economico che queste comportano. Ogni giorno ci raccomandiamo all’intercessione del nostro Santo copertinese, perché il Signore ci liberi da tali flagelli e ci aiuti ad affrontare, con coraggio e saggezza, impegno ed onestà, le problematiche che le vicende personali e la storia ci presentano. Tuttavia, pur consapevole di tutto ciò, nel rivolgermi a voi attraverso questa pubblicazione, vorrei soffermarmi brevemente su tre novità che caratterizzano già e arricchiscono il presente francescano josefino del nostro paese, e proiettano la loro luce sulla novena di quest’anno. Mi riferisco alla presenza di una comunità di frati al santuario della Grottella, al processo canonico sull’eroicità delle virtù di padre Egidio Merola, e alla realizzazione di un percorso turistico religioso dei luoghi di Copertino che fanno riferimento al nostro Santo. Alla Grottella, luogo abitato e amato da San Giuseppe, a partire da ottobre scorso è presente una comunità francescana conventuale, che si dedica all’animazione liturgica e culturale del santuario e alla cura di frati anziani non autosufficienti. Attualmente sono in sei, di cui tre anziani bisognosi di assistenza. Sappiamo quanto San Giuseppe amasse questo luogo, quanto invitasse a rivolgere cuore e preghiere alla “Mamma della Grottella”. I Copertinesi non hanno mai abbandonato la devozione all’immagine della Madonna della tenerezza ivi venerata; i frati hanno custodito l’eredità mariano josefina del santuario come meglio hanno potuto. La presenza di una comunità francescana assicura la continuità di tale devozione ed è un dono per tutti i devoti di San Giuseppe, copertinesi e non, che hanno la possibilità di usufruire di un luogo speciale, dove si respira pace e che trasuda spiritualità mariana e josefina. Il processo canonico di padre Egidio, nella sua fase diocesana, è alle battute finali. Chi lo ha conosciuto non dubita delle virtù eroiche di questo frate, umile nella figura e nell’animo, cresciuto all’ombra dell’eredità spirituale di San Giuseppe e che tanto bene ha saputo seminare, con la parola e l’esempio. Possa egli spronarci ad una santità di vita possibile per tutti, nell’oggi della nostra storia e della nostra quotidianità. Se infatti San Giuseppe non provoca in noi aneli di cielo, di bontà e di bellezza, allora a poco servono processioni, feste e luminarie. Queste non danno la fede né la tolgono, né tanto meno cambiano la vita. Al contrario, sono elementi validi e genuini se diventano sempre più espressioni di una fede vissuta e di una vita convertita al Vangelo. Infine, la realizzazione, curata dall’Istituto “Vittorio Bachelet”, di un percorso turistico religioso dei luoghi di Copertino che fanno riferimento al nostro Santo. Negli ultimi anni si è sviluppata molto la cultura del cammino, spesso legato a figure di santi o a santuari. Per noi cristiani si tratta di vivere un “pellegrinaggio”, cioè un cammino di fede, che porti all’incontro con luoghi e figure ricchi di spiritualità. Il cammino josefino, all’interno del territorio di Copertino, consente di incontrare il nostro santo concittadino attraverso i luoghi della sua quotidianità, ed è una iniziativa pensata sia per i turisti che per i pellegrini, per i forestieri in visita alla città e per i Copertinesi. E un cammino non è mai banale, né un incontro rimane sterile, se sappiamo viverli con il desiderio e l’umiltà del pellegrino, alla ricerca di senso e di assoluto. L’augurio è che la novena, con la sua forte valenza di itinerario spirituale alla scuola di San Giuseppe, sia per tutti il giusto corollario a queste belle realtà che interessano il nostro Santo, e la nostra e sua Copertino. Per intercessione di San Giuseppe da Copertino, Dio vi benedica e vi custodisca. fra Matteo Ornelli

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