San Giuseppe
Umile frate della famiglia francescana dei Frati Minori Conventuali, egli visse nel XVII secolo. Per le sue numerose estasi, è conosciuto in tutto il mondo come il Santo dei voli ed è invocato perciò come protettore dagli aviatori.
La sua Storia
Per le numerose difficoltà incontrate nello studio, che superò tuttavia con esemplare e totale fiducia nell’aiuto della Santissima Vergine, anche gli studenti, specialmente nel periodo di preparazione agli esami, lo invocano come protettore e ne richiedono l’intercessione per ricevere lumi e coraggio nelle loro fatiche.
Copertino, nel Salento, sua città natale, conserva le testimonianze più vive del suo faticoso commino verso la santità: la stalletta, dove egli nacque il 17 giugno del 1603, e dove è custodita la reliquia del suo cuore; il fonte battesimale, nella vetusta Basilica di S. Maria ad Nives (eretta nel 1088); la casa paterna, nella quale ricevette una severa educazione dalla mamma Franceschina Panaca e dal padre Felice Desa; la chiesa e il convento della Grottella, a due chilometri dal centro abitato, culla della sua vocazione religiosa e francescana, fertile terreno di dieci anni di apostolato, testimone del suo intenso amore verso la Madre di Dio, venerata nei tratti di in una antichissima icona, miracolosamente rinvenuta, secondo la tradizione, in una piccola grotta tra due candele accese; la celletta , fino ad alcuni anni fa scarna e disadorna (ora trasformata in cappella), posta alle spalle dell’altare maggiore, vicina al Santissimo, nella quale egli trascorreva lunghissime ore in preghiera e meditazione; la cella del sangue e, poco distante, la cappella di santa Barbara , nelle quali il Santo amava ritirarsi per sottoporsi a durissime penitenze e flagellazioni.
La sua fama di santità, ma soprattutto le sue frequenti estasi – spesso accompagnate da voli, durante i quali egli rimaneva a volte sollevato da terra per lungo tempo – attiravano attorno a lui folle di devoti. Fu accusato perciò di messianismo. Deferito al tribunale dell’Inquisizione, fu poi riconosciuto innocente. Ma, per prudenza, i Superiori lo costrinsero a vivere di volta in volta in conventi isolati. Esperienza che parve un esilio. Dapprima in Assisi (1639 – 1653), segregato in alcune stanze del Sacro Convento. Poi , per breve tempo, nel Convento dei Cappuccini di Pietrarubbia (Pesaro); quindi tra i Cappuccini di Fossombrone (1653 – 1657). Restituito finalmente al suo Ordine, trascorse gli ultimi anni a Osimo, nelle Marche, dove egli morì il 18 settembre 1663, e dove si conserva il suo corpo insieme a numerosi ricordi.
Fu proclamato Beato nel 1753 e Santo nel 1767, con decreto del papa Clemente XIII. Dall’8 maggio al 17 giugno del 2004, il suo corpo, proveniente da Osimo, sarà è stato esposto alla venerazione dei pellegrini e dei devoti proprio nel Santuario di Santa Maria della Grottella.
Patrono degli studenti e degli esaminandi
Perché? Da quando e come è nata questa devozione?
E’ stata una scelta fatta proprio dagli studenti che, appena avvenuta la beatificazione del Santo (il 24 febbraio del 1753) da parte del papa Benedetto XIV – come affermano gli storici – lo vollero come loro intercessore per il modo prodigioso di affrontare e superare gli esami. I suoi biografi raccontano infatti che egli era duro di comprendonio e mancava di prontezza nell’esposizione. Ma proprio per questo Giuseppe si impegnava testardamente per prepararsi agli esami e giungere al sacerdozio. Lo guidò, in questa faticosa preparazione, un suo zio, anche lui francescano, padre Giovanni Donato Caputo, assai famoso sia come studioso di teologia, sia come personalità di rilievo per l’intero Ordine Francescano. Sotto la sua guida Giuseppe Desa (questo il nome anagrafico del Santo di Copertino) si impegnò nello studio fino allo spasimo: chino sui libri per ore, si trovò costretto più volte a chiedere lumi (in senso letterale) ad altri confratelli, che gli passavano le loro candele perché potesse avere la luce sufficiente per studiare anche di notte.
Per numerose circostanze, non riuscì tuttavia ad affrontare un corso di studi regolari. Soprattutto il latino per lui risultava ostico. Egli non fu quindi un uomo di cultura ed egli stesso ne era consapevole. Fu naturale perciò, anche per lui, provare la strizza degli esami e per superarli ebbe l’aiuto sfacciato della Madonna della Grottella. Prima di diventare diacono – raccontano i biografi – la Madonna gli passò in sogno il brano delle Sacre Scritture sul quale venne poi effettivamente interrogato; mentre prima di diventare sacerdote, il vescovo di Castro, monsignor Giovan Battista Deti, dopo aver saggiato l’eccellente preparazione di altri studenti leccesi, giunto a Giuseppe Desa, decise di soprassedere dall’interrogarlo. Provvidenzialmente, il frate di Copertino fu ammesso al sacerdozio insieme a tutti i suoi compagni.
Sono questi gli episodi, storicamente appurati, che spiegano la devozione particolare degli studenti e degli esaminandi per l’umile Frate copertinese. Devozione che inizialmente è risultata ristretta agli studenti legati alla famiglia Francescana. Ma dopo la pubblicazione di un opuscoletto (Novena per ottenere felici gli esami), scritto dall’abate parigino D. Fontane nel 1897 e tradotto in italiano da Padre Antonio Rocchetti nel 1900, la pratica cominciò a diffondersi un po’ ovunque nel mondo e molti Papi continuano a proporlo come modello di santità, soprattutto tra i giovani.
Comitato Festa San Giuseppe da Copertino
Patrono degli aviatori
San Giuseppe da Copertino, è anche protettore degli aviatori cattolici. Già in passato, a Copertino, l’Aereonautica Militare Italiana ha partecipato ai festeggiamenti patronali del 18 settembre, scortando dal cielo con pattuglie aeree la processione del Santo concittadino. La patrona degli aviatori ufficialmente dichiarata dalla Chiesa è comunque la Madonna di Loreto, nella cui Basilica è conservata e onorata, come si sa, la Casetta di Nazareth, che la tradizione vuole sia stata miracolosamente trasportata da angeli in volo dalla Palestina a Loreto.